D'Agostino vuota il sacco: «Ho ostacolato uno smanioso egocentrico»

PINETO – Continua ad esser calda la situazione politica a Pineto dopo le dimissioni di 11 consiglieri comunali che di fatto hanno provocato la ‘caduta’ del sindaco Luciano Monticelli. Il principale accusato è Filippo D’Agostino, l’assessore, reo di aver costruito e fatto da ponte, al blitz contro il sindaco. D’Agostino rompe il silenzio e interviene, affermando che intanto la sfiducia a Monticelli ha raccolto «un consenso diffuso e partecipato dei pinetesi, segno che la decisione (mia) di porre fine alla consiliatura, seppur sofferta, è maturata tra la gente, non certo in qualche stanza di partito». D’Agostino sottolinea che nella sua «ultra decennale attività di amministratore comunale ho sempre nutrito profondo rispetto per i ruoli e per le decisioni prese dalla giunta e dal consiglio comunale, sostenendo tutti gli atti amministrativi con forma e sostanza, ovvero “mettendoci la faccia”, ed assumendo le mie responsabilità di amministratore e di cittadino». Ecco perchè l’ex assessore respinge le accuse di tradimento e rilancia, spiegando perchè è arrivato alla decisione di far cadere l’amministrazione: «Non ho assecondato le necessità, le ambizioni ed l’irriguardoso personalismo, di chi tende esclusivamente a lucrare consenso elettorale con iniziative propagandistiche a carico dei cittadini di Pineto». D’Agostino è chiaro, definisce le dimissioni atto estremo ma altamente responsabile, con cui ha deciso di «ostacolare un programma di fine mandato teso solamente ad illuminare la smania egocentrica di un politico dalla paventata caratura nazionale, proiettato verso personali sfide elettorali, con poco rispetto per il ruolo politico ed istituzionale che si rivestiva. Parimenti ho sentito l’obbligo morale di tradire le scelte sconsiderate contenute nel (tuo) piano per il mercato cittadino, come le insostenibili aspettative di approvare un (tuo) bilancio d’esercizio, zeppo di aggravi fiscali come la Tarsu, finalizzati solo a finanziare la stabilizzazione di qualche amico precario». Quanto al futuro politico personale, D’Agostino ribadisce di trovare gratificazione nell’Udc ma anche di non avere nessuna difficoltà a vivere da semplice cittadino: «Del mio operato, responsabilmente, chiederò conto ai Pinetesi, che hanno sempre saputo, con equilibrio ed onestà, attribuire i meriti e riconoscere i difetti ai suoi amministratori».